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QUANDO IL DIAVOLO ABBAIA

 

Presso Borgo a Mozzano, nella Mediavalle del Serchio, si erge una delle più ardite e affascinanti costruzioni medievali, il Ponte della Maddalena, popolarmente detto Ponte del Diavolo a causa di una leggenda sulle sue origini. Pare infatti che il capomastro avesse stipulato un patto con il maligno per riuscire a sollevare il ponte in tempi rapidi, soddisfacendo così le richieste della Contessa Matilde. Ma il diavolo, è noto, non dà mai senza chiedere qualcosa indietro.

 

Lo sa bene Gianni, protagonista di “Quando il diavolo abbaia”, che pensa di trovare riposo nel tranquillo borgo medievale, sulle sponde del fiume Serchio, e invece si imbatte in locandieri assenti e silenziosi, misteriosi cani che ululano a notte fonde e una processione che lo accompagnerà in una pericolosa discesa verso l’inferno.

 

Alcune immagini del Ponte del Diavolo, a Borgo a Mozzano (LU)

Fu allora che notò le chiazze di sangue.

Costellavano il lastricato, salendo lungo l’arcata della costruzione. Sollevando lo sguardo, Gianni credette di vedere qualcuno in cima al ponte. Diede un urlo e la figura accovacciata sembrò voltarsi verso di lui, agitando una mano nella foschia, prima di accasciarsi sul lastricato. A quel punto, Gianni aveva già iniziato a correre sul camminamento di pietra, per portargli aiuto.

Quando raggiunse il punto più alto del Ponte del Diavolo, riconobbe l’abito lercio del vagabondo, il cui tanfo era adesso peggiorato. Ma non era odore di sporco, bensì di morte.

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