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I GOMITOLI DELLE FATE

 

Giovannin è un ragazzotto bravo e umile, che vive nel paese di Trescolli, in Alta Versilia, a poca distanza dal Monte Matanna, dove, stando ai racconti popolari, si riuniscono le fate e gli streghi durante la notte, a una tavola di pietra sulla sommità. Per aiutare la madre e salvarla dalla miseria di una vita monotona e senza futuro, Giovannin intraprende un periglioso viaggio verso Grotta all’Onda, per chiedere alle fate un po’ di lana, accompagnato da un viscido compagno tutt’altro che affidabile.

 

 

A Giovannin, come a tutti i ragazzi della sua età, sarebbe tanto piaciuto sedere con loro, viaggiare sul dorso di un Serpente Volastro e toccare la famosa lana che le fate filavano con cura. Ne erano molto gelose, tanto che nessuno aveva mai visto neppure le pecore che la producevano (sebbene qualcuno sostenesse fossero guardate a vista dall’Omo Selvatico), ma tutti erano concordi nel ritenerla la miglior lana del mondo. Morbida ma resistente, calda e luminosa come una primavera di colori. Con quel materiale, gli abiti di sua mamma sarebbero stati capi unici. Di quello Giovannin era sicuro. Meno certo era su come fare per procurarsela.

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