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L'ABISSO ALLA FINE DEL MONDO

 

In un futuro post-apocalittico, un conflitto nucleare ha distrutto la vita sul pianeta, sterminando la razza umana e mutando i pochi sopravvissuti in bestie, alterando la loro struttura fisica e mentale. Queste bestie, che popolano il sopramondo, attaccano la Conchiglia, una pacifica civiltà sviluppatasi all’interno di una struttura di madreperla, sul fondo dell’oceano. Vi abitano da millenni, in armonia, i discendenti dell’isola di Mu, civiltà leggendaria che raggiunse l’apice del progresso prima di venire spazzata via.

 

Gli abitanti della Conchiglia, guidati da Uru, sacerdote del Dio dei Mari, organizzano la difesa, affidandola all’eroico comandante, Rangi, promesso sposo alla figlia di Uru. Un’ultima disperata battaglia prima che la Conchiglia scivoli negli abissi di Pō, l’oscurità.

 

Vent’anni fa il mondo di superficie finì. Noi, qua sotto, udimmo soltanto le esplosioni e sentimmo tremare la terra per giorni, come se Tawhaki stesse scagliando fulmini su tutto il creato. Poi, d’un tratto, il mondo sprofondò nel silenzio, persino le correnti oceaniche smisero di parlare, portando ai nostri orecchi soltanto strida di dolore e fame. L’uomo era riuscito nell’impresa più ardua e insensata. Distruggere se stesso.

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