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I FIGLI DI LOKI

 

Narfi e Vali sono sopravvissuti al Ragnarok. Il tempo cosmico è ricominciato e adesso si ritrovano a vestire i panni di due studenti, uno scapestrato, l’altro più giudizioso, senza riuscire a tenere a freno la loro vera natura. Sono i figli di Loki, del resto, il Burlone Divino, il Grande Ingannatore che è quasi riuscito a prendere Asgard, reclamando il trono di Odino. Narfi si chiede cosa sia accaduto a suo padre dopo il crollo dei Nove Mondi, certo che sia riuscito a sopravvivere. Lo faceva sempre, in fondo, a qualunque prezzo.

 

Narfi adorava suo padre e adorava quando la gente parlava di lui (di solito temendo qualche sua malefatta!). Era stato proprio Loki a insegnargli quell’arte, quand’era un ragazzino e girovagava per le strade di Asgard, mescolandosi alla folla e catturandone i discorsi. Una dote che non tutti avevano (Vali, per esempio, si sarebbe fatto sgamare subito, con quell’aria da innocentino imbarazzato!), ma Narfi sapeva passare inosservato, quando voleva, e soprattutto sapeva ascoltare.

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